Oggi è il giorno del mio compleanno, sono molto contenta, ho ricevuto dei fantastici regali e ho preparato una bellissima, e spero buonissima, cheesecake per festeggiare. Qualche mese fa però ho scoperto di condividere questo giorno per me così speciale, con un grandissimo nome della storia dell’arte, nonché uno dei miei pittori preferiti, Amedeo Modigliani. Sono ben 111 gli anni che ci separano, ma nonostante questo io lo ritengo un artista molto attuale. I suoi ritratti sono ancora perfettamente in grado di catturare il nostro sguardo e di lasciarci incantati. Le linee sinuose donano alle sue tele un’aurea sognante, oltre che una raffinatezza quasi ineguagliabile, ma allo stesso tempo i caratteristici occhi vuoti dei suoi personaggi rispecchiano il tormento interiore del loro autore, ma più in generale la malinconia e il male di vivere baudelairiano tipici dell’uomo contemporaneo.
Amedeo Modigliani nacque a Livorno, da una famiglia d’origine ebraica. Fin dalla tenera età la sua salute risultò piuttosto cagionevole, al punto da impedirgli di avere un’istruzione regolare, fu quindi sua madre ad educarlo in casa, mentre nel tempo rimanente il giovane Modì si dedicava completamente alla pittura. Questo passatempo diventò una vera e propria passione al punto che, migliorate le sue condizioni di salute, lo spinse a frequentare le Scuole libere di nudo di Firenze e Venezia. Dal 1906, all’età di 22 anni, si trasferì a Parigi, allora capitale indiscussa dell’arte e lì visse fino alla sua prematura scomparsa, avvenuta il 24 gennaio del 1920. La sua vita fu in generale molto travagliata, innanzitutto a causa della tubercolosi e della depressione, poi il suo abitudinario abuso di droghe e di alcool, oltre ad averlo condotto alla morte in un tempo molto più rapido del dovuto, gli procurò la nomea di uomo attaccabrighe e scontroso. La sua esistenza è stata spesso paragonata ad una meteora, e in un certo senso lo è stata: un talento sconfinato che si è esaurito fin troppo in fretta.
Ma veniamo ora a parlare della sua produzione. Prima di tutto Modigliani è stato un pittore, con una certa predilezione per i ritratti, i protagonisti dei suoi quadri sono spesso persone scelte a caso, ma non mancano ovviamente opere dedicate ad amici o committenti. Nella stragrande maggioranza dei casi però i soggetti sono quasi sempre femminili, e sicuramente tra tutti spicca in particolare un nome, quello di Jeanne Hébuterne. Jeanne era una giovanissima pittrice, nonché l’amore di Modigliani, il sentimento che li univa era fortissimo al punto che lei si suicidò il giorno dopo la morte del suo amato. Uno dei ritratti in assoluto più famosi di Modigliani (“Jeanne Hébuterne”, 1918, olio su tela, 55×38 cm, custodito in Giappone, all’interno di una collezione privata) ha proprio lei come protagonista, la sua espressione è malinconica, solitaria, come se fosse separata dal resto del mondo, i suoi occhi cristallini contrastano con le sottili labbra rosse e il suo capo è coperto da un cappello a larghe tese. Un’altra celeberrima opera del nostro artista, “Nudo disteso con i capelli sciolti” (1917, olio su tela, 60×92,2 cm, custodito all’Osaka City Museum of Modern Art) ha come soggetto sempre una giovane e bellissima donna, questa volta completamente nuda, con uno sguardo sicuro e ammiccante, e una chioma folta e corvina.
Questo dipinto è uno dei pochi dove gli occhi non sono privati delle pupille e dell’iride. La produzione di Modigliani però non raccoglie solo tele, ma anche sculture, anche queste, come le sue opere pittoriche, sono caratterizzate da linee gentili ed espressioni sfuggenti. Modigliani ora è senza dubbio uno dei più importanti artisti italiani del primo Novecento, le sue opere e il suo stile sono diventati dei veri e propri marchi di fabbrica in grado di renderlo un’icona apprezzata e riconosciuta in tutto l mondo.