“Il bacio” di Hayez: un dipinto romantico e un pezzo di storia italiana

“Il bacio” (1859, olio su tela, 110x88cm, Pinacoteca di Brera, Milano) è senza dubbio il dipinto più famoso di Francesco Hayez, e grazie al suo passionale romanticismo si è guadagnato di diritto un posto tra le scene d’amore più apprezzate di tutta la storia dell’arte.

bacio hayez

I protagonisti dell’opera sono due amanti sorpresi in un momento di tenerezza: si stanno scambiando un bacio inteso e i loro corpi assecondano il gesto d’amore, stringendosi in un ardente abbraccio, così la mano dell’uomo sorregge delicatamente il viso della fanciulla, mentre lei si abbandona completamente al momento buttando le braccia al collo del suo compagno. La posizione dell’uomo però ci fa intuire che non si tratta di un semplice momento di passione, la gamba sinistra leggermente alzata col piede appoggiato sullo scalino indica la sua partenza imminente, allo stesso tempo la donna sembra stringerlo così forte a sé da non volerlo lasciar andare, si tratta quindi di un inequivocabile bacio d’addio. Tutto nel quadro concorre a far risaltare i due innamorati, lo sfondo spoglio, costituito da delle semplici pareti in pietra, mette in evidenza i colori brillanti delle vesti dei protagonisti e anche il punto di fuga, astutamente posizionato poco più a sinistra della coppia, cattura l’attenzione dell’osservatore nella loro direzione. Unico dettaglio inaspettato che distoglie per un momento l’attenzione dai protagonisti è l’ombra di una persona, che si intravede all’estrema sinistra del dipinto.

L’opera fu commissionata dal conte Alfonso Maria Visconti di Saliceto, ma dopo l’originale ne furono prodotte tre copie, questo perché il quadro riscosse da subito un incredibile successo e non solo grazie alla sua bellezza. Il dipinto infatti venne accolto subito come un simbolo del Risorgimento: il sentimento dei due giovani venne interpretato come amore per la patria e l’abbigliamento dell’uomo, in particolare il dettaglio del pugnale, venne visto come quello di un patriota pronto a combattere per il suo paese contro il nemico asburgico. Un’ulteriore testimonianza di questo significato allegorico è la tavolozza cromatica utilizzata da Hayez, che all’interno delle varie versioni del dipinto si evolve in maniera particolarmente interessante. Nell’originale l’azzurro della veste delle donna associata ai pantaloni rossi dell’uomo sembrano voler omaggiare la Francia, alleata dell’Italia dopo gli accordi di Plombières, nella versione del 1861 l’abito della fanciulla si tinge di bianco, colore interpretato come simbolo dell’unità, nell’ultima copia (1867) invece il rosso dei pantaloni del patriota si combina al verde della sua mantella e al bianco di un drappo steso sugli scalini, creando così il tricolore italiano. Hayez, grazie a quest’opera, diventò uno dei maggiori esponenti della pittura storica, nonché promotore dell’unità d’Italia.

La fama de “Il bacio” però non è mai scemata e tutt’oggi è un’opera apprezzata e amata dal grande pubblico, lo dimostrano i molteplici richiami che sono andati ben oltre l’ambito pittorico, basti ricordare il bacio tra la contessa Livia Sarpieri e il tenente Franz Mahler, protagonisti di “Senso” (1954), capolavoro cinematografico di Luchino Visconti, e l’incredibile successo sul mercato di due copie del quadro, una battuta all’asta da Sotheby’s nel 2008 per 780.450 sterline e un’altra venduta da Christie’s per oltre 1 milione e mezzo di dollari.

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